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COP30: cosa è successo?

Da lunedì 10 novembre a sabato 22 novembre 2025 si è tenuta la COP30 a Belém, nel cuore della foresta amazzonica in Brasile. Chiusa con un giorno di ritardo, la COP30 ha confermato che l’obiettivo climatico globale resta quello di 1,5°C. Tuttavia, nonostante alcuni passi avanti, non c’è stata l’accelerazione che si attendeva, soprattutto dal punto di vista dell’abbandono dei combustibili fossili.

Analisi e dichiarazioni

Segnaliamo l’analisi dettagliata di Italian Climate Network sui risultati della COP30, che ha seguito con un bollettino quotidiano il negoziato, secondo cui sono stati fatti passi avanti su alcuni temi, tra cui: l’avvio di un primo pacchetto di interventi a fondo perduto per i paesi vulnerabili, vari miglioramenti sui diritti e sulla lotta alla disinformazione climatica. Tuttavia sono arrivate delusioni per altri, su tutte: la mancata adozione di una tabella di marcia per l’uscita dai combustibili fossili e la creazione di pochi strumenti per potenziare l’ambizione dei NDC (cioè i Nationally Determined Contributions, gli impegni climatici ufficiali dei paesi).

Climate Action Network Europe ha raccolto numerosi commenti di persone esperte su quanto accaduto alla COP30. Segnaliamo su tutti quello di Pablo Chamorro (Campaigns and Mobilisations Network Coordinator):

Belém ha mostrato la forza dei movimenti popolari nelle strade e all’interno della sede dei negoziati, attraverso centinaia di proteste creative che spingevano per il nostro pacchetto di giustizia. Tuttavia, i negoziati stessi sono stati ben lontani dall’apertura che la giustizia climatica richiede. Se vogliamo che l’Accordo di Parigi continui a dare risultati nel suo secondo decennio, abbiamo bisogno di un sistema trasparente, inclusivo e davvero accessibile a chi lotta per un futuro vivibile.

Il 28 novembre si terrà un webinar sugli esiti della COP30 organizzato dal Centro Euro-mediterraneo sui Cambiamenti Climatici con i componenti della delegazione italiana che ha attivamente partecipato ai negoziati.

Dati

Per capire meglio il contesto climatico in cui ci troviamo riportiamo di seguito due grafici.

Il primo è relativo alle emissioni di CO₂ (scenario con le politiche attuali e scenario per raggiungere l’obiettivo 1,5°C): quest’anno le emissioni derivanti dalla combustione di combustibili fossili e dalla produzione di cemento dovrebbero aumentare dell’1,1% raggiungendo i 38,1 miliardi di tonnellate di CO₂ secondo il Global Carbon Project.

L’altro grafico degno di nota riguarda le stime di riscaldamento medio globale per fine secolo. Con le politiche attuali si arriverebbe a 2,8°C, applicando gli NDC si starebbe sui 2,3-2,5°C. Sono numeri ancora alti, ben al di sopra di quanto previsto dall’Accordo di Parigi, ma in evidente miglioramento rispetto al passato.

Approfondimenti

COP30, l’analisi finale di Italian Climate Network, ICN

COP30: Five key takeaways from a deeply divisive climate summit, BBC

Cos’è successo alla COP30 di Belém, ECCO

Keeping cool on a hotter planet: COP30 pushes for sustainable cooling and AI innovation, UN News

COP30 | Carlo Carraro: A new climate finance model to reward those who protect tropical forests, Foresight CMCC